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Autore Non è un Paese per Vecchi dei Coen
sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 04-03-2008 09:41  
quote:
In data 2008-03-04 09:23, Quilty scrive:
Peccato poi che il cinema c'entri ben poco con la letteratura e sia una disciplina autonoma con un suo preciso linguaggio..ma qui vedo che si continua a parlare dell'ultimo Coen come se fosse un libro e i riferimenti letterari si sprecano..bah!!



Giusto Quilty; ovviamente avevo sorvolato questo discorso perché non volevo riaprire per l'ennesimo volta l'annosa questione
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E' ok per me!

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TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
Messaggi: 2099
Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 04-03-2008 11:29  
quote:
In data 2008-03-04 00:33, utopia scrive:
Infatti intendevo proprio che non è stato il classico attore protagonista. Come dici tu, è la chiave della narrazione ma è lontano dallo stereotipo della categoria, nonostante sia stata la sua figura ad offrire passaggi importanti o dare spiegazioni, come ad esempio il titolo della pellicola.


Infatti mi chiedevo: perché Bardem miglior attore NON protagonista? Devo ancora capire bene i criteri di assegnazione delle statuette...
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HarryLime

Reg.: 05 Feb 2006
Messaggi: 119
Da: Roma (RM)
Inviato: 04-03-2008 15:04  
quote:
In data 2008-03-04 08:38, sloberi scrive:
haha... è arrivato il solo lettore mondiale della peste o dello straniero.

Suvvia harrylime, hai buttato lì due righe che senza spiegazione non vogliono dire nulla; ho capito il senso della tua frase ma se non argomenti farai anche il figo che ha letto camus ma valgono tanto quanto un "che bello" e un "che schifo". Se poi invece credi d'essere nel giusto tu ti lascio fare.




Tu cerchi i messaggi (hitchcock direbbe vai alla posta allora, io aggiorno e dico apri una mail) e le spiegazioni: è questo che mi fa inorridire. Quell'altro che mi dice il cinema e la letteratura sono due cose diverse, i ragionamentini così, gli schemetti stupidi senza capire. La tua conclusione è che io farei il fighetto che dimostra di aver letto camus? A questo punto stiamo?
Adoro i primi film dei Cohen, Big Lebowsky e Fargo sono esemplari, questo trovo che sia tra i loro film più brutti, Bardem che gioca a testa o croce e spara a tutti col bazooka non è più nel grottesco, è oltre, siamo al film per ragazzini, cinico, compiaciuto, con un finale insensato e gratuito. E il suo personaggio (non protagonista) somiglia ad altri mille di qualsiasi romanzetto esistenzialista scritto in europa un secolo prima. Siete colonizzati e passivi (dei vostri luoghi comuni cinefili ma non solo).
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In Italy for thirty years under the Borgias they had warfare,terror,murder,bloodshed but they produced Michelangelo, Leonardo da Vinci and the Renaissance.In Switzerland they had brotherly love, five hundred years of democracy and what did that produce?

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 04-03-2008 15:10  
cioè tu parli per frasi fatte e i passivi colonizzati siamo noi?

vabbè, fa niente
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E' ok per me!

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HarryLime

Reg.: 05 Feb 2006
Messaggi: 119
Da: Roma (RM)
Inviato: 04-03-2008 15:28  
quote:
In data 2008-03-04 15:10, sloberi scrive:
cioè tu parli per frasi fatte e i passivi colonizzati siamo noi?

vabbè, fa niente




rileggiti sembri un giornalista di ciak,
sei un vomito, non riesci neanche a reagire, i coen per primi lo hanno detto in un'intervista che si rifanno a marcel camus, continuate così ad applaudire i coen anche quando fanno i film brutti, da questo paese non uscirà nulla di nuovo. Mai.
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In Italy for thirty years under the Borgias they had warfare,terror,murder,bloodshed but they produced Michelangelo, Leonardo da Vinci and the Renaissance.In Switzerland they had brotherly love, five hundred years of democracy and what did that produce?

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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 04-03-2008 15:54  
quote:
In data 2008-03-04 09:23, Quilty scrive:
Peccato poi che il cinema c'entri ben poco con la letteratura e sia una disciplina autonoma con un suo preciso linguaggio..ma qui vedo che si continua a parlare dell'ultimo Coen come se fosse un libro e i riferimenti letterari si sprecano..bah!!

Perchè si lodano la storia e i personaggi... ma questi elementi sono di McCarthy!! Proprio mentre furoreggiavo mi era tornata alla mente una tua vecchia querelle con Tristam su questi temi con riferimento a Kubrick.... lì dici cose giustissime... avrei dovuto copincollarti ma è sepolto in Off Topic.....
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Silencio...

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Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 04-03-2008 16:00  


Non c'è una nota di musica in quest'opera dei Coen. Perché la realtà che descrivono è talmente arida da risultare incompatibile con qualunque melodia.
Basterebbe questo a fare di Non è un Paese per vecchi il miglior film dell'anno. Perché l'analogia che c'è fra Cinema e musica, fra ritmo e immagine è imprescindibile per la buona riuscita di un film. Qui, invece, manca questo tassello. Eppure il montaggio segue la sua coerenza perfetta senza incepparsi mai, senza risultare monotono. E' un'opera fatta di immagini e suoni della natura. Nient'altro. Ed è sulla fotografia della natura che il film dei Coen costruisce la sua epicità decadente.

La complicità del deserto texano assolato fa da palcoscenico ad una storia che elude ogni sentimentalismo, se non la nostalgia ed il senso di impotenza. In una delle prime immagini vediamo una prateria immensa fungere da teatro di morte, come santificazione della morte e non come esorcismo della stessa. Ci sono delle auto, tante pietre, molti cadaveri. C'è perfino un cane morto ammazzato. Come a sottlineare che di fronte alla signora in nero non c'è differenza di sesso, religione, razza, specie. Ed è intorno a questo trionfo della fine che tutto il film fa perno, è su questa esaltazione della carneficina o della mietitura delle vite in uno scenario apocalittico che Non è un Paese per vecchi costruisce la sua impalcatura di lirismo sordo. Un film secco, polveroso, dove la mancanza della melodia suonata sta alla pellicola come la mancanza di acqua sta alla vita. Non per nulla tutto comincia e tutto finisce in un deserto.

Ci pensa la strabiliante performance di Bardem a completare il puzzle di cattiveria che una sceneggiatura ottimamente srotolata è in grado di sottolineare. Il personaggio di Bardem è la crudeltà che vince la rassegnazione, la morte che guarda e passa oltre sull'umanità stanca di inseguirsi. La nota innovativa dell'opera dei Coen, suffragiata dal loro pessimismo cosmico, è data dallo stravolgimento del percorso narrativo: non si va verso un'evoluzione, ma si giunge ad un'involuzione,ad una regressione in ogni senso, sotto ogni punto di vista.

La morale dei Coen (ma prima ancora di Cormac McCarthy) nasce da una "fine" di cui non ci è data sapere l'origine (quest'orgia di sangue consumata senza testimoni in una prateria vicino ad el Paso) e termina nella malinconica rassegnazione di chi ha capito di non poter reggere all'esautorazione dei valori morali. E nell'apologia al denaro, all'opportunismo e al materialismo, ovviamente, vince la violenza disinteressata, narcisista, che colpisce con una bombola ad aria compressa invece che con una pistola, per il gusto sadico e piacevole di direzionare (o dirottare) i destini insanguinati di ogni essere umano.

Così, quasi per gioco - con la costante della ritualità ludica del "testa o croce" con cui il serial Killer interpretato da Bardem mette in opera le sue uccisioni, così come anche la sua pettinatura "buffonesca" ed il suo abbigliamento quasi "farsesco" riescono a ribadire - la Morte tiene le redini dell'esistenza umana, come il signore vestito di nero ne Il settimo sigillo di I. Bergman giocava a scacchi in una partita che inevitabilmente sapeva che avrebbe vinto.

Ed il finale in sospeso, che chiede disperatamente aiuto al sogno per fuggire dall'arida realtà che lo ha formulato, non trova eguali nella storia del Cinema per rendere perfettamente quell'idea di predefinito che c'è nella vita. Ed in cui il nostro bisogno di materialità, di tangibilità, di dominio assoluto non fa che sottolineare la mancanza di spirito e l'evanescenza nel suo contesto infinito



Già pubblicato qui .
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E' meglio essere belli che essere buoni. Ma è meglio essere buoni che essere brutti.

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 04-03-2008 16:00  
quote:
In data 2008-03-04 15:28, HarryLime scrive:
quote:
In data 2008-03-04 15:10, sloberi scrive:
cioè tu parli per frasi fatte e i passivi colonizzati siamo noi?

vabbè, fa niente




rileggiti sembri un giornalista di ciak,
sei un vomito, non riesci neanche a reagire, i coen per primi lo hanno detto in un'intervista che si rifanno a marcel camus, continuate così ad applaudire i coen anche quando fanno i film brutti, da questo paese non uscirà nulla di nuovo. Mai.




Mi hai convinto. Candidati alle politiche e ti voto.
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E' ok per me!

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 04-03-2008 16:13  
quote:
In data 2008-03-04 16:00, Richmondo scrive:
Non c'è una nota di musica in quest'opera dei Coen.

e i mariachi?
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 04-03-2008 16:17  
quote:
In data 2008-03-04 16:13, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2008-03-04 16:00, Richmondo scrive:
Non c'è una nota di musica in quest'opera dei Coen.

e i mariachi?




Hanno uno scopo pratico e solo da un punto di vista narrativo, è una musica effettivamente diegetica. Non si possono definire una colonna sonora. E poi se quella è musica, anche le scorregge di Pumba erano melodide....

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L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

[ Questo messaggio è stato modificato da: Richmondo il 04-03-2008 alle 16:18 ]

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TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
Messaggi: 2099
Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 04-03-2008 16:35  
Film su una sola nota, direi...Un pò come le canzoni di Ligabue.
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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 04-03-2008 17:40  
quote:
In data 2008-03-04 16:17, Richmondo scrive:
quote:
In data 2008-03-04 16:13, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2008-03-04 16:00, Richmondo scrive:
Non c'è una nota di musica in quest'opera dei Coen.

e i mariachi?




Hanno uno scopo pratico e solo da un punto di vista narrativo, è una musica effettivamente diegetica. Non si possono definire una colonna sonora. E poi se quella è musica, anche le scorregge di Pumba erano melodide....

studia va'. anzi non studiare più, tempo sprecato.
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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Marco82

Reg.: 02 Nov 2003
Messaggi: 924
Da: Lodi (LO)
Inviato: 04-03-2008 18:07  
quote:
In data 2008-03-04 17:40, sandrix81 scrive:
anzi non studiare più, tempo sprecato.



questo sì che è "lo spirito disilluso" del film dei Coen! potresti essere benissimo un personaggio del film ehehe
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"1..2..3..4..5..e 6...sei...numero perfetto..."
"ma non era 3, il numero perfetto?"
"sì, ma io ho sei colpi quì dentro..."

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Hegel77

Reg.: 20 Gen 2008
Messaggi: 298
Da: Roma (RM)
Inviato: 04-03-2008 20:44  
quote:
In data 2008-03-04 09:23, Quilty scrive:
Peccato poi che il cinema c'entri ben poco con la letteratura e sia una disciplina autonoma con un suo preciso linguaggio..ma qui vedo che si continua a parlare dell'ultimo Coen come se fosse un libro e i riferimenti letterari si sprecano..bah!!



Ma infatti è su questo che sto cercando di portare la discussione. Trovatemi la letteratura in Lynch, vi sfido a farlo!!!

I coen sono riusciti a interpretare lo spirito del libro in maniera magistrale e lo hanno reso visivamente nella migliore maniera possibile
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Dare un senso alla vita può condurre a follie,
ma una vita senza senso è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 04-03-2008 21:06  
quote:
In data 2008-03-04 15:54, Fakuser scrive:
Perchè si lodano la storia e i personaggi... ma questi elementi sono di McCarthy!! Proprio mentre furoreggiavo mi era tornata alla mente una tua vecchia querelle con Tristam su questi temi con riferimento a Kubrick.... lì dici cose giustissime... avrei dovuto copincollarti ma è sepolto in Off Topic.....




Il topic a cui fai riferimento era esattamente questo.
Si lodano la storia e i personaggi? Ma chi se ne frega scusa, io voglio parlare di immagini , di inquadrature, di montaggio, di pregnanza semantica del visivo non di queste baggianate

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